Simona Coco Head of Human Resources

Ciao Simona! Tu sei la nostra Responsabile delle Risorse Umane. Quale è stato il tuo percorso di studi?

Ho iniziato i miei studi universitari a Catania, dove sono nata e cresciuta, ma al termine della laurea triennale ho guardato in faccia i miei e ho detto: io devo andare!
Mi sentivo come intrappolata in una muta che iniziava a starmi fin troppo stretta e capivo di aver bisogno di qualcosa di più.
Per fortuna la mia famiglia mi ha subito supportato nella mia scelta e sono arrivata a Milano dove ho conseguito la laurea magistrale con specializzazione in gestione risorse umane.

Passare dalla Sicilia a vivere a Milano non deve essere stato affatto semplice. Come hai vissuto questo cambiamento?

Sicuramente la lontananza dagli affetti e dalle proprie radici non è semplice, soprattutto se hai 22 anni. Ma ho sin da subito capito di aver preso la decisione giusta sia in termini di studi, in quanto ho da sempre avuto una passione e naturale predisposizione per le relazioni e per i temi sociali/sociologici a tutto tondo, sia per la città di Milano che mi ha permesso di esprimermi a 360°, offrendo continuamente stimoli alla mia inesauribile curiosità. Oggi posso certamente dire di sentirmi a casa anche a Milano.

Qual è quella cosa che tanto cercavi e che hai trovato a Milano?

Sono andata via dalla Sicilia perché, come ti dicevo, la realtà della mia città natale iniziava a darmi pochi stimoli che per me sono invece da sempre linfa vitale, carburante quotidiano. Milano mi ha sicuramente dato sin da subito tante opportunità ed occasioni di crescita e di confronto.
Durante la laurea magistrale, per esempio, ho avuto la possibilità di svolgere uno stage in L’Oréal. Un’esperienza intensa da ogni punto di vista e che mi ha fatto capire sin da subito cosa volessi per il mio futuro professionale: la gestione delle risorse umane era il mio mondo ma il contesto multinazionale non era l’ambiente giusto per me che resto siciliana nel dna e amante dei sapori autentici e familiari. Dopo lo stage in L’Orèal, ho proseguito per qualche anno nel mondo della consulenza, in particolare nel recruiting. Sono poi rientrata in azienda dove per 4 anni ho lavorato nel team HR occupandomi prevalentemente di selezione, sviluppo del personale, formazione ed analisi di clima per le sedi italiane ed estere. Esperienza che mi ha dato tantissimo e a cui ho dato tanto ma che, un po’ come era successo a Catania parecchi anni prima, mi ha fatto capire che era il momento di andare.
Ero pronta per incontrare A+B Industrial Tools Company!

Raccontaci quindi della tua esperienza in A+B.

L’incontro con l’azienda lo ricordo come se fosse avvenuto ieri. Io sono una il cui cuore alimenta la mente e viceversa e necessito di un ambiente lavorativo che mi dia la possibilità di esserci al 100% come persona e come professionista. Non sono mai riuscita ad essere una mera spettatrice e lungi da me esserlo sul lavoro. Ho intensamente bisogno di un ambiente in cui io possa esprimermi liberamente, possa dire la mia, prendermi degli spazi, proporre, pensare, confrontarmi e poi mettere a terra, depositare. Ecco il primo incontro con l’azienda ricordo che mi ha subito fatto capire che questo sarebbe stato il posto giusto. Il reparto HR non esisteva se non come amministrazione del personale, per cui era tutto da progettare, studiare, pensare, far funzionare nel pieno rispetto di valori aziendali ben radicati e in cui mi identificavo.

Come sei riuscita a conciliare il tuo lavoro con il tuo essere madre?

Essere una madre che lavora non è mai facile, in nessun caso. Non è semplice perché vivi con un latente senso di colpa e perennemente lacerata tra il voler essere il meglio sia come madre che come professionista. Per fortuna la nostra è un’azienda che crede profondamente nella famiglia e nei valori sani ed autentici e questa cornice mi consente di essere mamma e lavoratrice senza che una sfera tolga spazio e intensità all’altra. Anzi, l’aspetto forse più bello della mia esperienza in A+B è che il diventare madre e la mia crescita professionale sono andati di pari passo e si sono reciprocamente contaminati, generando quella consapevole maturità personale e professionale che oggi sento di avere.
Sono entrata in A+B quando ero una giovane donna con mille ambizioni e tanta sete e voglia di dare all’azienda e di ricevere. Mi ritrovo, dopo 6 anni e mezzo, ad essere una donna non più così tanto giovane, diciamo così, con due figli meravigliosi ed un percorso professionale ricco di soddisfazioni, di sacrifici densi di passione, di amore per ciò che ogni giorno ho l’opportunità di sperimentare e fare.